Durante l’era Edo (1616-1868), periodo in cui vennero scoperte ad Odate molte miniere d’oro, cominciò a sentirsi l’esigenza di avere validi cani da guardia e, come è sempre accaduto nelle varie “corse all’oro“, prese piede anche la moda del combattimento tra cani.

I cani di tipo Mitagi, però, erano degli spitz di media taglia, poco adatti a queste nuove mansioni: vennero allora incrociati con il Tosa e con altri molossoidi (mastiff).

Si parla anche di incroci con il pastore tedesco.

Sta di fatto che l’immissione di sangue molossoide ottenne lo scopo di accrescere la taglia e che vennero quasi completamente perdute le caratteristiche di tipo spitz.

Agli inizi del 900 i combattimenti tra cani vennero proibiti, ma ormai l’Akita di tipo più pesante si era diffuso un po’ ovunque: nel 1931 il Giappone scelse nove esemplari e li dichiarò Monumenti nazionali.

Durante la seconda Guerra mondiale, purtroppo, il folto mantello dell’Akita rischiò di portare all’estinzione della razza: infatti tutti i cani vennero confiscati per utilizzare la loro pelliccia per l’abbigliamento dei soldati, mentre la carne veniva utilizzata come cibo.

Al termine della guerra ci si trovò così di fronte a tre tipi distinti: l’Akita Matagi (di tipo spitz), l’Akita da combattimento e quello da pastore.

A questo punto i giapponesi decisero di riportare il cane al tipo originale, utilizzando i Matagi per ripristinare il tipo spitz.

I soldati americani, invece avevano portato con sé i molossoidi (linea Dewa) che diedero origine all’ ”Akita americano”.

Appare evidente che di ogni cane si potesse dire a pieno titolo che fosse il “vero Akita”.

E infatti ognuno riteneva che il suo fosse quello “giusto”: così, per moltissimi anni, i cinofili si scontrarono a più non posso per decidere quale dovesse essere considerato “più Akita” dell’altro. Solo ultimamente si è trovata finalmente l’unica cosa possibile, con la divisione in due razze.

I primi esemplari che sono entrati negli Stati Uniti non erano quelli che poi hanno catturato l’attenzione degli appassionati della razza.

Gli Akita ha iniziato ad essere popolare nel nord America negli anni successivi alla seconda Guerra mondiale.

La fonte primaria dei cani importati è stata costituita dai soldati di ritorno dal loro servizio nel Giappone occupato.

Sebbene l’Akita si fosse difuso sia nella costa occidentale che in quella orientale il maggior numero di esemplari si stabilirono in California dove ancora adesso rimane lo stato con maggior numero di Akita.

Inizialmente la razza ebbe una crescita lenta, purtroppo poca uniformità nelle tipologie dei primi cani e dei programmi di riproduzione. Come per ogni nuova razza i primi anni furono duri, ciò è particolarmente vero quando i cani provengono da paesi in cui la lingua è una barriera per un facile scambio di informazioni.

Questo è quello che capitò all’Akita: dal momento che era necessario tradurre i Pedigree.

La maggior parte dei primi proprietari erano allevatori improvvisati, in molti casi furono i loro primi cani e non avevano la minima idea di come agire.

Fino al 1952 Kelly Spellmeyer fondò l’Akita Dog Association of America: più tardi nel 1959 si convertì nel Akita club of America, tuttavia le cose non erano facili nel mondo del Akita, così alcune persone si separarono e formarono dei propri clubs; ma dopo un po’ tornarono all’Akita club of America.

Infine nel 1973 ci fù l’accettazione da parte dell’American Kennel club come il club ufficiale della razza negli Stati uniti. La razza fu inserita dentro la sezione <<mixing class>> nel 13 luglio 1955 il quale è un passo preliminare di tutte le razze nuove prima di essere riconosciute. I primi cani furono presentati nell’Exposizione del Orange Empire Kennel club- San Bernardino- California nel 1956, ancora quando l’Akita era nella categoria dei mixing class.

Il primo cane che fu registrato nel Stud Book del Akita club of America fu un maschio chiamato NIKKO-GO nato il 13 marzo 1952: questo soggetto a parte la sua fama per essere il primo poi non ha avuto più rilevanza.

Invece il primo cane che ebbe un forte impatto sul programma di allevamento della razza fu HOMARE –NO-HAIKU-GO dal vivaio Shitara in Giappone. Molti di questi cani furono importati dal Giappone e così si preparò il terreno per l’eventuale sviluppo attraverso il lavoro responsabile degli allevatori di ciò che è noto come << Akita Amricano>> .